The Stadio Olimpico Serie A

Serie A

Il gioco del calcio si fonda su due linee di pensiero, apparentemente in contraddizione l’una con l’altra: c’è chi preferisce un elegante ed estroso gioco d’attacco, e chi invece ritiene che l’aspetto più importante sia la strategia di difesa. Eppure, le squadre italiane sanno mantenere attacco e difesa in perfetto equilibrio, sia nelle competizioni per club sia nei campionati internazionali a cui l’Italia partecipa con la sua nazionale. Il calcio italiano fa di ogni aspetto di questo sport un’arte. È difficile non essere poetici quando si parla di calcio italiano: la sua è una storia lunga più di un secolo.

Il principale campionato italiano, la Serie A, è il punto di riferimento per i tifosi italiani e non che desiderano assistere a partite che sono vere e proprie esibizioni di attacco e difesa, tipicamente italiane. 

La Serie A è un campionato che è stato alla base di due vittorie consecutive della Nazionale italiana ai Mondiali di calcio del 1934 e del 1938, dopo aver rifiutato di partecipare alla Coppa del Mondo inaugurale, come molte altre nazioni, in opposizione al tentativo della FIFA di accentrare il gioco nelle sue mani.

La Serie A è un campionato che ha prodotto stelle come Gigi Riva negli anni ‘60, quando le squadre italiane vincevano regolarmente la Coppa Europa, e negli anni ‘70, quando il calcio raggiunse un nuovo livello.

È un campionato che ha esemplificato la crescente decadenza e regalità di cui i calciatori hanno goduto ed espresso negli anni ‘80 e ‘90, quando stelle straniere come Diego Maradona, Michel Platini, Ruud Gullit e Marco van Basten hanno fatto della Serie A la loro meta. 

È un campionato che ha visto la partecipazione dei migliori calciatori del mondo – Pirlo, Kakà, Seedorf, Adriano, Totti, De Rossi, solo per citarne alcuni – giocatori che hanno lavorato a livello sia nazionale sia internazionale e che negli anni 2000 hanno portato in vetta il calcio italiano; basti ricordare le molte vittorie e partecipazioni di squadre italiane al turno finale della UEFA Champions League e la vittoria della Coppa del Mondo nel 2006.

È un campionato che ha sofferto la crisi economica del 2010, ma che ciononostante è riuscita a produrre momenti d’arte in attacco e in difesa, grazie a squadre come la Juventus, arrivata anche nel 2010 alla finale di Champions League, o all’Atalanta, che a sorpresa è arrivata a competere con club l’élite pur disponendo di un budget ridotto, o del Napoli, che grazie alla sua capacità di costruire, perdere e ricostruire è riuscito a entusiasmare i suoi tifosi, napoletani e non.  

La Serie A è sempre stata un esempio di calcio, in sintonia con la sua storia pulsante.

Per esplorare appieno questo aspetto, di seguito viene proposto un tour della sua storia, che comprende uno sguardo ad alcuni dei giocatori che più hanno influenzato questo sport e il suo pubblico, un’analisi della situazione presente e una previsione di quella futura. 

Serie A 101:

  • Nel corso della sua storia, dagli inizi informali alla fine del 1800 fino alla fondazione ufficiale nel 1929, la Serie A si è espansa e ridotta, ma, a oggi, le squadre che giocano nel campionato sono 20.
  • La stagione prevede 38 partite di campionato – 19 in casa, 19 fuori casa. Si svolge da agosto a maggio. 
  • La Serie A si trova in cima alla piramide calcistica italiana, seguono la Serie B e la Serie C, e poi i campionati semiprofessionistici e dilettantistici suddivisi in sei livelli.
  • Nonostante possano giocare in Serie A le squadre di tutta Italia – comprese quelle siciliane, con il Palermo che ha partecipato al campionato 29 volte – c’è un forte divario nord-sud: la maggior parte delle squadre che hanno vinto lo scudetto, infatti, proviene dal nord. Il Napoli e il Cagliari sono le uniche squadre del sud del Paese ad avere vinto lo scudetto, nel centro Italia invece le uniche due squadre a vincere il campionato sono state la Roma e la Lazio. Tutte le altre squadre che si sono aggiudicate lo scudetto negli anni sono squadre del nord. 
  • Sono 68 le squadre che hanno giocato in Serie A e 12 quelle che l’hanno vinta: circa il 17% delle partecipanti. Il Genoa, la Pro Vercelli, il Casale e la Novese hanno vinto il campionato prima del 1929, dunque prima che il campionato prendesse il nome di Serie A.
  • A.C. Milan, Inter e Juventus contano tra i loro giocatori 18 vincitori del Pallone d’oro. La Serie A è seconda soltanto alla Liga, Barcellona e Real Madrid contano infatti 24 giocatori a cui è stato assegnato il Pallone d’oro. 
  • La Serie A è considerata uno dei cinque campionati più importanti del calcio mondiale, insieme alla Premier League inglese, alla Liga spagnola, alla Bundesliga tedesca e alla Ligue Un francese.

La coinvolgente storia della Serie A

Il divario tra Nord e Sud esiste in Serie A fin dalla sua nascita. Prima del 1929, anno in cui la Serie A fu istituita ufficialmente acquisendo una struttura simile a quella che ha adesso, il calcio italiano aveva campionati regionali divisi tra Nord e Sud. 

Durante gli anni Venti, il governo ebbe un approccio molto pratico, rendendo formalmente la Lega Nord la prima divisione del calcio italiano nel 1926, per la quale dovevano essere promosse anche le squadre meridionali – escluso il Napoli che era stato incluso nella prima divisione nonostante la sua posizione geografica. Nel 1929, però, furono fondate la Serie A e la Serie B. Il Bologna è stata l’ultima squadra a vincere il titolo pre-serie A, guidata dai 36 gol di Gino Rossetti, che detiene ancora il record di reti in una singola stagione italiana, eguagliato sia da Gonzalo Higuaín durante il suo periodo al Napoli nel 2015/2016 sia da Ciro Immobile della Lazio nel 2019/2020 (vincitore, tra l’altro, della Scarpa d’oro europea nello stesso anno).

L’Inter ha vinto il primo titolo di Serie A nel 1930, prima che la Juventus desse il via al suo futuro: una cinquina di titoli dal 1930/1931 al 1934/1935. Il Bologna diede il via al suo regno nel 1935/1936. Per quattro stagioni – dal 1938 al 1942 – mentre Bologna e Inter si scambiavano i titoli, Aldo Boffi ed Ettore Puricelli, rispettivamente del Milan e del Bologna, si sfidarono per il titolo di capocannoniere del campionato: si eguagliarono a vicenda (19 reti ciascuno) nella stagione 1938/1939, per poi alternarsi fino al 1942.

Il Torino vinse l’ultimo titolo prima della sospensione del campionato a causa della guerra nel 1943/1944. Alla ripresa, il Torino riprese da dove si era fermato, conquistando quattro scudetti consecutivi fino a quando la Juventus (i rivali cittadini) conquistò lo scudetto che concluse gli anni Quaranta. Questo è stato il periodo di maggior successo del Torino. Il loro simbolo e capitano Valentino Mazzola (ricordate il cognome) fu ingaggiato dal Venezia per una cifra che ripianò i debiti del club veneziano, nonostante il Venezia si fosse accordato con la Juventus per ingaggiare Mazzola. Mazzola, invece, finì per scrivere la storia di una generazione giocando nel Torino. Purtroppo, mentre era in viaggio per una partita organizzata in onore del capitano della nazionale portoghese Franciso Ferreira, lui e i suoi compagni di squadra morirono in un incidente aereo. Per il suo funerale si riversarono in strada 500.000 persone.

È a partire dalla fine degli anni Quaranta, e poi negli anni Cinquanta, che i giocatori stranieri si affacciano alla ribalta del calcio italiano. Giocatori come Puricelli, Enrico Guaita e Pedro Petrone, provenienti dall’Uruguay e dall’Argentina, erano diventati nomi noti negli anni Trenta e Quaranta, ma gli italiani regnavano ancora sovrani. Fu l’attaccante ungherese István Nyers a dare il via al cambio di rotta guidando l’Inter alla conquista del titolo nella stagione 1948/1949 con 26 gol. Dopo di lui arrivò Gunnar Nordahl. Per cinque delle sei stagioni successive, Nordahl fu il capocannoniere del campionato, sfiorando anche il record di Gino Rosseti con 35 e 34 gol. Gli argentini Omar Sivori e Antonio Valentin Angelillo, i brasiliani Dino da Costa e José Altafini e i danesi John Hansen e Harald Nielsen si attestarono tutti in cima alla classifica dei marcatori, diventando i giocatori più temuti del campionato.

Dalla metà del secolo in poi…

La Serie A degli anni Sessanta fu caratterizzata dal catenaccio e dell’uso che ne fece l’allenatore Helenio Herrera, grazie al quale l’Inter diventò una delle squadre più memorabili del calcio mondiale. Impiegò lo schema 3-5-2, oggi sinonimo di calcio italiano. Armando Picchi fu utilizzato come libero, portando la palla da dietro con astuzia e grazia. Herrera portò con sé dal Barcellona l’iconico Luis Suarez, che ha assunse la posizione di playmaker come in Spagna, spostando il pallone nel terzo finale e verso i giocatori più pericolosi. I giocatori più pericolosi che concludevano un’azione potevano essere i seguenti: 

  • Tarciso Burgnich, un terzino destro che sarebbe stato superato solo dal suo connazionale nella posizione di terzino sinistro.
  • Giacinto Facchetti, il terzino più creativo e con più gol che ci sia mai stato.
  • Jair, un’ala destra brasiliana che con il suo ritmo e la sua agilità lasciava regolarmente a bocca asciutta i difensori avversari, noto anche per la sua tecnica di colpire la palla in modo pulito.
  • Mario Corso, il centrocampista d’attacco mancino che non eccelleva in difesa ma aveva grandi doti come terzino. 
  • Sandro Mazzola, figlio di Valentino Mazzola, considerato uno dei più grandi giocatori italiani di tutti i tempi. Ha giocato solo nell’Inter ed è stato un attaccante versatile, non solo fisicamente imponente, ma anche tatticamente astuto, in grado di rompere regolarmente le difese e di essere prolifico davanti alla porta. 

Durante il regno di Herrera, l’Inter vinse tre titoli di Serie A – 1962/1963, 1964/1965 e 1965/1966 – e due volte la Coppa Europa.

Negli anni Settanta, la Juventus flirta fa l’abbonamento con lo scudetto e vince cinque titoli: 1971/1972, 1972/1973, 1974/1975, 1976/1977 e 1977/1978. Allenati in questo periodo dall’ex giocatore Čestmír Vycpálek e poi da Giovanni Trapattoni, giocatori come Roberto Bettega, Altafini e Gaetano Scirea portarono a casa molti trofei, tra cui la Coppa Europa 1976/1977.

Ma è a partire dalla prima metà degli anni ‘80 che la Juventus fa il salto di qualità. Oltre a vincere diversi scudetti – quattro per l’esattezza – si aggiudica anche altri titoli continentali, come la Coppa Europa del 1985 contro il Liverpool e la Coppa Intercontinentale nello stesso anno. Inoltre, furono molti i giocatori della Juventus che vinsero premi. Paolo Rossi, capocannoniere della squadra, vinse il Pallone d’oro nel 1982, dopo la vittoria dell’Italia ai Campionati del Mondo. Tra il 1983 e il 1985, Michel Platini vinse il Pallone d’oro, rendendo la Juventus uno dei pochi club ad avere quattro vincitori consecutivi del Pallone d’oro. Durante quegli anni, la “Vecchia Signora” fu un gigante a livello nazionale e mondiale.

Il resto degli anni ’80 appartiene a un certo Diego Maradona. Grazie a una squadra costruita intorno a Maradona, che comprende Careca, Giordano, De Napoli e Ferrara, il Napoli vinse il titolo nel 1989-1987 e si ripeté nel 1989-1990. Definito il salvatore del Napoli (e di Napoli stessa), il mito di Maradona vive ancora oggi ed è visibile in tutta la città campana. Se per molti la sua eredità è offuscata dal mancato superamento di un test antidoping dopo i Mondiali del 1990, che gli impedì di giocare ancora con il Napoli e segnò l’inizio del suo declino, nessuno può negare i ricordi e le sensazioni che regalò al pubblico negli anni d’oro.

Alla fine degli anni ‘80 Marco van Basten, Ruud Gullit, Frank Rijkaard, Paolo Maldini e Franco Baresi facevano tutti parte Milan di Arrigo Sacchi. Quel Milan è spesso considerato come una delle migliori, se non la migliore, squadra di club che sia mai esistita. Questo accadeva durante il periodo in cui Maradona era al Napoli. 

Roberto Mancini, Gianluca Vialli, Roberto Baggio, Gabriel Batistuta, Gianfranco Zola e Giuseppe Signori dimostrarono più volte che la Serie A era la casa di alcuni dei migliori giocatori del mondo. Baggio, Mancini e Vialli – nell’era post-Maradona – furono in grado di trascinare squadre con meno qualità verso imprese incredibili come la vittoria dello scudetto titoli (Mancini e Vialli con la Sampdoria nel 1990/1991) o la permanenza in Serie A e l’accesso alle finali dell’Europa League (Baggio con la Fiorentina nel 1989/1990).

Juventus e A.C. Il Milan continuarono a sfidarsi fino alla fine degli anni ‘90 e poi nel nuovo millennio. Shevchenko, Trezeguet, Del Piero, Zinedine Zidane, Edgar Davids, Filippo Inzaghi, Pavel Nedved, Andrea Pirlo, Deschamps, Clarence Seedorf, Allessandro Nesta, e via dicendo. Queste squadre erano composte da talenti selezionati da rivali nazionali e da club stranieri. La Juventus vinse la coppa europea nel 1995/1996 e il Milan nel 2002/2003; entrambe le squadre arrivarono in finale in quegli anni. 

Il 21° secolo

Dopo lo scandalo di Calciopoli, che costò la retrocessione alla Juventus, la musica in Serie A è cambiata. L’Inter, sempre vincente o quasi nella sua storia, ha dominato dal 2005/2006 al 2009/2010, compresa la tanto agognata vittoria della Champions League.

Ma da quando la Juventus è tornata a fare parte del campionato di serie A, a parte un paio di settimi posti, gli scudetti sono stati appannaggio della squadra torinese: 9 titoli, dal 2011/2012 al 2018/2019. Guidata da una serie di grandi talenti, spesso provenienti da squadre rivali nazionali mentre il campionato lottava finanziariamente per fare fronte sia ai problemi economici globali più ampi sia all’aumento dei costi di trasferimento e dei ricavi dei club in Spagna, Germania, Francia e Inghilterra, la Juventus era data vincitrice prima ancora di iniziare la gara.

Oggi, tuttavia, con la Juventus che è “inciampata” di nuovo a causa dell’incapacità di ricostruire una squadra invecchiata (forse a causa dell’autocompiacimento) e dell’impatto finanziario della pandemia COVID-19, la Serie A è un campo aperto. È uno dei campionati più emozionanti del calcio mondiale.

Cronologia della Serie A

  • 1929: Nasce la Lega Nazionale Professionisti Serie A e la Serie B. L’Inter diventa il campione inaugurale.
  • 1931: La Juventus vince il suo primo titolo di Serie A e i successivi tre.
  • 1946: il numero di squadre che giocano in Serie A sale a 20, per poi aumentare nuovamente a 21 nella stagione successiva. Nel 1948, però, si riduce di nuovo a 20.
  • 1960s: L’Inter domina gran parte della Serie A negli anni ‘60 con Helenio Herrera al timone e giocatori come Sandro Mazzola alla guida.
  • 1969: Gianni Rivera, l’intelligente e aggraziato centrocampista d’attacco che è stato parte integrante del Milan, vince il Pallone d’oro. Giga Riva di Cagliari si classifica al secondo posto.
  • 1970, 1971 e 1973: Rispettivamente: Gigi Riva arriva terzo, Sandro Mazzola secondo e Dino Zoff secondo nelle liste del Pallone d’oro.
  • Inizio anni ‘80: La Juventus diventa una forza da tenere in considerazione sulla scena nazionale ed europea. Michel Platini vince tre Palloni d’oro consecutivi in questo periodo.
  • 1987: Il Napoli ottiene la prima vittoria in Serie A grazie alla maestosità e alla genialità di Diego Maradona, che sarà per sempre ricordato come il salvatore del Napoli.
  • 1988: i club che giocano in Serie A diventano 18.
  • 1990/1991: La Sampdoria vince il suo primo e unico titolo. Guidata da Gianluca Vialli e Roberto Mancini, la Samp si piazza infatti 5 punti sopra l’Inter.
  • 2003: Kaká, nella sua prima stagione con il Milan viene nominato calciatore dell’anno della Serie A, titolo che vincerà di nuovo nel 2007, quando si aggiudicherà anche il Pallone d’oro.
  • 2004: Il numero di squadre che giocano in Serie A viene nuovamente portato a 20, e rimarrà tale fino a oggi. 
  • 2006: La Juventus viene privata dell’ultima vittoria stagionale in seguito allo scandalo di Calciopoli. Per la prima volta nella storia del club, la squadra retrocede in Serie B. 
  • 2006: L’Inter inizia una serie vincente di 5 anni, prima con Roberto Mancini e poi, nel 2008, con José Mourinho. 
  • 2011: inizia la più grande serie di vittorie della storia della Juventus, che comprende anche un’intera stagione imbattuta e un totale di 102 punti a fine campionato. 
  • 2016: Le partite di Serie A sono tra le prime a sperimentare il VAR.
  • 2018: Cristiano Ronaldo si unisce alla Juventus in quello che è il più grande acquisto registrato in campionato da molto tempo a questa parte. Il club sperava che fosse lui a portare il terzo e sfuggente titolo di Champions League.
  • 2022: il formato dei play-off viene reintrodotto per la prima volta dopo quasi 20 anni. Le squadre a pari merito con il primo e il secondo posto o il diciassettesimo e il diciottesimo posto andranno agli spareggi in campo neutro – e qualsiasi pareggio dopo i 90 minuti andrà direttamente ai tiri di rigore.

Una nuova stagione: Serie A 22/23

La Serie A 22/23 comprende le seguenti squadre: 

  • Atalanta
  • Bologna 
  • Cremonese
  • Empoli
  • Fiorentina
  • Hellas Verona
  • Inter Milano
  • Juventus
  • Lazio
  • Lecce
  • Milan
  • Monza
  • Napoli
  • Roma
  • Salernitana
  • Sampdoria
  • Sassuolo
  • Spezia
  • Torino
  • Udinese

Il Milan inizia la stagione da campione in carica, per la prima volta dal 2011/12, stagione che lo vide perdere il titolo a favore della Juventus, che rimase imbattuta per tutta la stagione. La squadra sembra ancora una volta forte, ma la difesa difettosa sta causando alcuni problemi, perdendo punti in ritardo o perdendo contro squadre nonostante le buone prestazioni offensive. Inoltre, nonostante un’estate ricca di acquisti – Charles De Ketelaere, Malick Thiaw, Aster Vranckx, Divock Origi e Sergiño Dest – la squadra è rimasta sostanzialmente la stessa. Pioli potrebbe non fidarsi delle sue ultime leve o, semplicemente, in virtù della posizione di campione in carica e della volontà di puntellare la difesa, potrebbe volere utilizzare la sua formula collaudata per avvicinarsi al Napoli.

In effetti, è proprio la squadra partenopea ad essere in testa alla classifica della Serie A. Durante la scorsa stagione il Napoli è arrivato poco dietro al Milan e all’Inter e ha vissuto un’estate di esodi, perdendo talenti fondamentali come Kalidou Koulibaly e Fabian Ruiz, passati rispettivamente al Chelsea e al PSG. Tuttavia, Min-jae Kim e Frank Anguissa, arrivati per una cifra inferiore a quella per cui sono state vendute le due stelle, non hanno sbagliato un colpo. Insieme a Victor Osimhen, Khvicha Kvaratskhelia e Piotr Zielinski, il Napoli ha attirato gli occhi dei tifosi della Serie A e degli appassionati.

La Juventus, nonostante un inizio pessimo, si è lanciata nella sfida per il titolo grazie a una difesa impenetrabile, dimostrando a tutti coloro che dubitavano di Allegri che può ancora mettere insieme una squadra vincente nonostante qualche disarticolazione. 

La Sampdoria, sempre al sicuro a metà classifica, sta ora rischiando la retrocessione. Ha la peggiore difesa e il peggiore attacco del campionato, segno che il suo destino potrebbe essere segnato a meno di un piccolo miracolo.

Il Monza, squadra neopromossa gestito dall’ex patron del Milan Silvio Berlusconi, piena di giocatori in prestito da squadre di Serie A e non solo – come Pablo Mari dell’Arsenal – sta finora superando le aspettative, piazzandosi relativamente bene al di sopra del terzetto di coda anche grazie alle pessime prestazioni di Verona, Cremonese e la già citata Sampdoria.

Serie A: Quiz a sorpresa di DAZN Bet

Ora che sapete un sacco di cose sulla Serie A, mettete alla prova tutto ciò che avete imparato con il nostro quiz a sorpresa…

Chi ha conquistato più punti in una singola stagione (3 punti per vittoria con 20 squadre)?

La Juventus, ovviamente. La stagione 2013/2014 ha visto il club accumulare 102 punti:  33 vittorie, 3 pareggi e soltanto 2 sconfitte, per un totale di 80 gol segnati e 23 subiti. Carlos Tevez ha segnato 19 gol e Andrea Pirlo ha vinto il titolo di calciatore dell’anno della Serie A.

Chi è stato l’acquisto più costoso per una squadra di Serie A?

Cristiano Ronaldo: la Juventus ha pagato 117 milioni di euro per strapparlo al Real Madrid. Nelle sue poche stagioni al club, il portoghese ha segnato 101 gol in 134 presenze. È il primo ad avere vinto tutti i trofei nazionali possibili in Italia, Spagna e Inghilterra. 

Sono della Juventus anche tutti gli altri acquisti più costosi della Serie A.

Quale/i giocatore/i ha/hanno giocato più stagioni in Serie A?

Leggende dei loro club e del campionato, Paolo Maldini e Francesco Totti hanno giocato 25 stagioni in Serie A, entrambi per una sola squadra, rispettivamente Milan e Roma. 

Maldini ha vinto tutto quello che il Milan poteva offrire, mentre Totti, nonostante le offerte di altre squadre che avevano più possibilità di vincere campionati prestigiosi, ha vinto con la Roma solo una Serie A e un paio di Coppe Italia. Totti, però, ha una cosa che Maldini non ha ottenuto: una medaglia di Campione del Mondo.

Serie A 23/24: Le nostre previsioni

I modelli 21/22 e 22/23 sono stati molto, molto competitivi. Lo scarso rendimento della Juventus e l’afflusso di investimenti di altre squadre di prima fascia, ha aperto il campo. 

Il Milan e l’Inter hanno recentemente messo fine a dieci anni di lotte per il titolo, mettendo le mani sullo scudetto mentre la Juventus arrancava. La Juventus sembra avere invertito la rotta, ma se riuscirà a sostenerla nonostante l’apertura di nuove indagini sulle sue finanze è una delle incognite in vista della stagione 23/24. Il Napoli è tornato a fare faville e potrebbe entrare nella stagione 23/24 aggiudicandosi lo scudetto per la prima volta da quando il divino Maradona ha portato la gloria in città negli anni ‘80. I due club della Città Eterna, la Roma e la Lazio, oscillano tra le prime quattro posizioni, ma nessuno dei due riesce a capitalizzare questa vicinanza e a qualificarsi per la Champions League.

Come sempre, però, la stagione 23/24, nonostante un campo altamente competitivo, è fortemente influenzata dalle squadre più ricche. 

  • Napoli: con le impressionanti prestazioni in campo nazionale e in UCL, i fuoriclasse del Napoli hanno iniziato ad attirare maggiore attenzione. Victor Osimhen e Khvicha Kvaratshkelia saranno probabilmente quelli che riceveranno un interesse concreto da parte dell’élite europea e lasceranno i buchi più grandi nella squadra. Kvaratshkelia, giovane ala georgiana che ha sorpreso molti in campionato quest’anno, potrebbe giocare la stagione 23/24 a Napoli, visto che ha firmato solo nell’estate del 22/23, ma Osimhen è uno dei migliori giovani attaccanti puri sul mercato, il che lo rende apprezzato in modo nuovo.
  • A.C. Milan: durante l’estate 22/23 e la stessa stagione regolare, i rossoneri si sono mossi per legare i loro più grandi e brillanti a contratti a lungo termine. Tonali, Bennacer, Tomori, Theo Hernandez e Gabbia sono destinati a rimanere. Anche Leão, l’MVP della Serie A 22/23, nonostante una serie di trattative con il Chelsea e persino con il Manchester City, sembra voler continuare a giocare in rosso e nero.
  • L’Inter ha una squadra più vecchia rispetto alle sue rivali, ma ha tre giocatori che stanno raggiungendo il loro massimo splendore: Lautaro Martínez, Nicolò Barella e Alessandro Bastoni. Si è vociferato di trasferimenti per tutti e tre, ma non si è concretizzato nulla finora. Se l’Inter finirà il campionato 22/23 tra le prime quattro posizioni, potrebbe riuscire a trattenere queste risorse, ma se non lo farà, è molto probabile che queste stelle cercheranno altrove la Champions League.
  • Juventus: la “Vecchia Signora” ha una posizione diversa rispetto a molte altre compagini della Serie A per quanto riguarda il calcio-mercato: è la Juventus, le altre non lo sono. Nei suoi confronti esista una specie di attrazione, una sorta di gravitas. Tuttavia, le indagini potrebbero avere conseguenze simili a quelle dello scandalo di Calciopoli. Per questo è difficile prevedere quale sarà la rosa della Juventus. Tuttavia, se le cose dovessero andare male, Bremer, Locatelli, Chiesa e Vlahović saranno sicuramente nomi a cui le altre squadre guarderanno.